29 ottobre 2006

Il mio mugello

All'alba, dalla finestra di camera mia
20061028 - Casanuova (Mugello - FI)
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09 ottobre 2006

arte nel panico

Sfruttando una pausa pranzo, per andare a fare qualche foto, in centro, sono passato da Vicolo del Panico (fino a pochi mesi fa sede del M.A.F.), un vicolo "a fondo cieco", strettissimo e buio.
Mi ha colpito il fatto che in fondo al vicolo fosse presente questa:


Firenze - 20061005
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01 ottobre 2006

Dos de octubre no se olvida

Questo post l'ho scritto il 9 Luglio 2006. Ma a pubblicarlo ho deciso di aspettare fino ad oggi

Jorge Huft è morto ormai da diverse settimane.
Questo post ce l'ho in testa da allora. E forse anche da prima, visto che sapevamo che stava male, e che era "alla fine", ma ho aspettato che non ci fosse più, quasi per avere una "giustificazione" ad affrontare l'argomento.
Era lo zio di mia moglie.
L'ho incontrato due volte sole, visto che non abitava a città del messico, ma la sua persona mi ha colpito. E ancor di più mi ha colpito un episodio "minuscolo" successo durante la prima visita fatta a casa sua, nel dicembre 2001.
Doveva essere una visita di "cortesia": ero al quinto viaggio in messico, e ancora non conoscevo gli zii di jalapa. Sinceramente potevo arrivare al decimo viaggio, chè me ne fregava il giusto ("I'm a lazy sod", per dirla alla Sex Pistols).
Ma poi, come mi è successo un sacco di volte in messico, gli eventi hanno preso una strada diversa rispetto a quella che avevo in mente, e mi hanno fatto ricredere (e in questo caso pentire) di aver aspettato tanto.
Jorge e Susi, una coppia di vecchietti di una umanità sconfinata. I classici parenti che si commuovono quando rivedono una nipote dopo tanti anni. Ma questo fa parte del visto e rivisto.
Jorge e Susi: una coppia di vecchietti non sposata. Il che è uno SCANDALO nel cattolico messico. E per la "famiglia". Ma Jorge e Susi si volevano bene. Più di tante "famiglie" la cui unione è stata benedetta da Dio e "riconosciuta" dagli uomini.
Ma non è questo di cui "devo" parlare.
Mentre stavamo uscendo di casa, passando dal garage, sono rimasto colpito da una scritta fatta su una piccola lavagnetta appesa al muro:
"2 de octubre no se olvida
Y yo no lo olvidarè"
La scritta l'avevo vista anche la mattina, quando eravamo arrivati, e avevo riflettuto su cosa potesse significare. Ero arrivato alla conclusione che si riferisse ad un evento non felice: nessuno scrive la data di un fidanzamento o di un compleanno su una lavagna.... Avevo chiesto piu' volte a M., durante tutto il giorno, ma la sua risposta era sempre stata: "chiediglielo!".
Prima di uscire, quindi, ho chiesto.

"Jorge, a que se refiere: '2 de octubre no se olvida'?"
Colpito e affondato!
Se prima Jorge e Susi mi erano rimasti simpatici, la risposta di Jorge, li ha fatti salire sul piedistallo.
"se refiere al 2 de octubre del sesentayocho" quando nella piazza di tlatelolco la polizia ha sparato durante una manifestazione di studenti e professori. Io ero là. Ed ho scritto quella frase perchè mai! mai! mai! mi dovrò dimenticare di quello che è successo quel giorno (su tlatelolco Oriana Fallaci, che in quella piazza c'era, ed era ancora in possesso di tutte le sue facolta' mentali, ha scritto delle pagine veramente belle e drammatiche).
Era il dicembre 2001. 5 mesi prima c'erano stati i fatti di genova, durante il G8: 2 giorni di black-out di democrazia e diritti civili che ho sentito (e vissuto) da vicino. Il nervo era (ed è) ancora scoperto, e le poche parole dette da Jorge ci fecero commuovere.
Peccato solo che Jorge non abbia aspettato un paio di mesi in più, ad andarsene: domenica scorsa (20060702), su Il Manifesto, c'era un trafiletto in cui si diceva che era stato arrestato, proprio per quanto successo il 2 di ottobre del '68, Luis Echeverria, ministro degli interni durante i fatti di Tlatelolco, e poi presidente del Messico.
Dos de octubre no se olvida!
20 e 21 luglio 2001 non si dimenticano.
Genova non si dimentica.

Un abbraccio col cuore, Jorge e Susi.